Wednesday, October 25, 2006

Blocco delle Carte di Credito per Allofmp3.com

Sta assumendo i connotati di un appassionante intrigo internazionale la vicenda AllOfMp3. Il sito russo, che da anni vende in tutto il mondo canzoni online a bassissimo costo, sfruttando una falla della giurisdizione locale, sta oggi subendo un'imponente offensiva che coinvolge l’industria discografica, il governo americano, la World Trade Organization e – buon ultimi – i maggiori istituti di credito internazionali.

Vantando un accordo con un’associazione di categoria degli editori russi, AllOfMp3 vende la musica di artisti famosissimi (comprese tutte le star delle major) a prezzi stracciati.
Un album può arrivare a costare un paio di euro, contro i dieci euro standard di iTunes e degli altri maggiori jukebox online.

Da tempo, contro il sito si è scagliata l’industria discografica. Da un lato le major negano la validità dell’accordo portato a giustificazione da AllOfMp3. Dall’altro, sottolineano come se anche quell’accordo fosse legale, non autorizzerebbe certo il sito a vendere musica anche sui mercati esteri. Cosa che invece è sempre avvenuta puntualmente, tramite carta di credito, soprattutto nei paesi europei.

Secondo una ricerca pubblicata dell’agenzia XTN Data, a marzo scorso il sito russo era salito fino alla piazza d’onore nella classifica dei più popolari negozi online in Gran Bretagna (con il 14% del mercato, contro il 44% del leader iTunes). Anche i consumatori italiani hanno sempre avuto accesso al suo catalogo, nel quale sono stati di volta in volta aggiunte anche le star del nostro paese.

Dopo aver provato ripetutamente e inutilmente a sollecitare le forze di polizia russe, l’industria discografica ha scelto un’altra strada, che oggi sembra dare i primi frutti. Le major sono riuscite prima a sensibilizzare il governo americano, ottenendo che la chiusura di AllOfMp3 venisse citata direttamente da Susan Schwab (rappresentate per il commercio estero degli Stati Uniti) come discriminante per l’ingresso della Russia nella World Trade Organization.

Quindi, l’opera di lobbying si è spostata nei confronti dei grandi istituti di credito, in particolare quelli che permettono ai cittadini non russi di acquistare le canzoni sul sito. Un'altra operazione portata a buon fine: è notizia della scorsa settimana che sia Visa che Mastercard hanno di fatto bloccato l’autorizzazione a utilizzare le loro carte di credito per le transazioni commerciali sul sito.

Isolato politicamente e adesso pure economicamente, AllOfMp3 sta mettendo in atto gli ultimi acrobatici tentativi per rimanere in vita. In una conferenza stampa indetta qualche giorno fa, poco prima dell’embargo delle carte di credito, i responsabili del sito hanno cercato di spiegare alla stampa le proprie ragioni, sostenendo una legalità che non ha trovato troppi riscontri positivi sui giornali.

Dopo la decisione di Visa e Mastercard, il sito russo è passato quindi alla controffensiva, lanciando un nuovo servizio che permette a tutti gli iscritti di ascoltare gratuitamente in streaming le canzoni dell’intero catalogo. Gli introiti, in quel caso, verrebbero garantiti dalle inserzioni pubblicitarie.

L’operazione sembra tuttavia avere per ora ottenuto effetti collaterali indesiderati. Battezzato “Music for the Masses”, il servizio si basa infatti su un nuovo formato proprietario protetto da DRM: l’mp3x. Una scelta che ha attirato sul sito russo gli strali di quelle stesse associazioni di tutela dei diritti digitali che da tempo lottano contro le major per la cancellazione dei formati protetti nella musica online e che avevano sempre mostrato una malcelata simpatia nei confronti del sito russo.

Secondo molti addetti ai lavori, il barometro di AllOfMp3 si è ormai spostato verso una inevitabile e definitiva burrasca. Se così fosse, è interessante notare come il cavallo di Troia decisivo per risolvere le sorti di una guerra in stallo da diversi anni potrebbe essere stato il blocco delle carte di credito. Una vera e propria arma letale, potenzialmente capace di rimodellare l'intero mercato mondiale su Internet. Mentre l'e-commerce si diffonde in migliaia di negozi online diversi, i metodi accettati per il pagamento si riducono infatti il più delle volte a due o tre tipi di carte di credito.

Più che in quelle dei legislatori e degli organismi internazionali, il futuro del mercato online sembra essere nelle mani di Visa, Mastercard e Paypal.

24/10/2006 - La Stampa.it

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