Sunday, October 22, 2006

Skimming: l'arte di rubare i dati delle Carte di Credito e Bancomat...

Definizione

La parola Skimming deriva dal verbo inglese to skim, che significa sfiorare, strisciare. Da questa parola deriva a sua volta la parola skimmer che è il dispositivo utilizzato per memorizzare i contenuti delle bande magnetiche delle carte di pagamento.
Negli sportelli automatici ATM (Automated Teller Machine), per leggere le relative carte elettroniche di pagamento ed in particolare per leggere il contenuto delle bande magnetiche presenti nelle stesse e, quindi, abilitare l’utente alle operazioni richieste. Tale controllo viene effettuato tramite l’ulteriore verifica del PIN (Personal Identification Number) che, pur presente in modalità cifrata all’interno della banda magnetica della carta, viene digitato direttamente dall’utente dopo aver inserito la Card nello Skimmer.

L’uso improprio di questi dispositivi, la loro manomissione, fino ad arrivare addirittura alla sostituzione dello skimmer originale con uno appositamente installato per leggere e registrare i contenuti delle carte magnetiche che vengono fatte “strisciare” al suo interno, ha portato alla nascita di una nuova tecnica criminale chiamata skimming, parola poi utilizzata anche per descrivere in generale le truffe compiute ai danni di possessori di carte di credito, bancomat, carte prepagate etc. attraverso un utilizzo illecito di dispositivi di lettura delle stesse (skimmer e P.O.S.).

Cifre e giro d’affari

In Italia, in base ai dati relativi al 2004, forniti direttamente dalla Banca d’Italia nel supplemento al Bollettino Statistico n. 27 del 16 maggio 2005, abbiamo 12,492 milioni di carte di credito circolanti, 25,752 milioni di carte di debito (bancomat) e 789mila carte prepagate multiuso per un totale di oltre 39 milioni di carte elettroniche di pagamento circolanti.

Con queste carte magnetiche è possibile, fra l’altro, prelevare denaro dai 30.900 sportelli ATM legati al circuito bancario o i 13.827 legati al circuito postale, od effettuare acquisti presso i 980 mila di esercizi commerciali convenzionati dotati di dispositivi POS (segnatamente 974.851 legati al circuito bancario e 32.686 a quello postale) esistenti nel territorio nazionale.

Sempre secondo i dati forniti dalla Banca D’Italia, i pagamenti effettuati tramite carte di credito sono passati, dal 2002 ad oggi, dai 358 milioni ad oltre 433 milioni, con un giro d’affari che è passato dai 33,799 milioni di euro ai circa 42.030 milioni di euro, con un incremento in termini monetari di circa 10 milioni di euro in tre anni.

Da notare che il maggior utilizzo di carte di pagamento avviene per finalità personali (da 310 a 381 milioni di movimentazioni, con un incremento in termini monetari del 23%, ovvero di circa 8 milioni di euro in più rispetto al 2002), mentre in ambito aziendale il loro utilizzo è decisamente più limitato (da 48 milioni di operazioni del 2002 alle attuali 52 milioni con un incremento dell’8%, pari a poco meno di 400.000 euro).

In sostanza le movimentazioni fatte dai privati cittadini hanno interessato oltre 36 milioni di euro, mentre quelle effettuate dalle aziende ammontano a poco più di 5,8 miloni.

Si tratta di cifre comunque modeste, se osservate nel panorama europeo, poiché l’Italia rappresenta storicamente un Paese poco propenso all’utilizzo della moneta di “plastica”, rispetto a Francia e Gran Bretagna che sono nazioni leader, rispettivamente, nel maggior numero di operazioni riscontrate e nel volume di transazioni effettuate in termini assoluti nell’ambito dell’area Euro.
Ciò è confermato anche dal fatto che, secondo il rapporto annuale dell’Osservatorio sulle Carte di Credito, realizzato da assofin, CRIF e Eurisko, datato settembre 2005, solo un titolare su due sarebbe soddisfatto della propria carta.

Rischi e Categorie esposte

Nel 2004 sono state revocate, smarrite o rubate 4,2 milioni di carte, ovvero più del 10% di quelle in circolazione nello stesso anno.
La centrale d’allarme interbancaria ha ricevuto 72.230 segnalazioni di uso improprio del pagamento con carta, il 28,7% in più rispetto all’anno precedente, mentre le operazioni fraudolente compiute con le carte in circolazione sarebbero state 266 mila nel periodo di rilevazione.
Secondo l’ABI le cifre sarebbero nella media europea, mentre secondo il sistema antifrode del CRIF nel 2004 i tentativi di frode sarebbero aumentati del 16% rispetto al 2003.

Secondo Card Protection Plan, multinazionale inglese che si occupa di assistenza e protezione delle carte elettroniche di pagamentom, in Itala nel 2004, una carta di credito su 4 è stata usata in modo improprio, mentre si sarebbe registrato un aumento del 25% di carte bloccate per furto o smarrimento.

I soggetti maggiormente esposti sono naturalmente i privati che utilizzano le carte di pagamento per effettuare le normali transazioni commerciali presso esercizi muniti di POS, oppure che prelevano il contante dai centri di smistamento ATM, perché percentualmente rappresentano i maggiori utilizzatori di questi sistemi di pagamento. Infatti i pagamenti effettuati tramite carte elettroniche in ambito aziendale corrispondono a meno del 10% del volume monetario movimentato in ambito privato. Ma molti rischi li corrono anche gli esercenti che forniscono beni o servizi tramite cards, qualora vengano manomessi i loro POS.

Come difendersi

In caso di furto o smarrimento, o comunque quando si abbia il sospetto che la carta sia stata utilizzata impropriamente è necessario procedere immediatamente al blocco della stessa recandosi presso la propria banca, oppure contattando direttamente i numeri verdi del circuito bancomat o del circuito carta. Se la carta è abilitata anche alle funzioni bancomat e pagobancomat è necessario, in caso di furto o smarrimento, procedere alla chiamata di entrambi i numeri verdi.

Successivamente occorre effettuare una apposita denuncia penale presso i Carabinieri o presso la polizia, quindi inoltrare una conferma della richiesta di blocco tramite lettera raccomandata alla propria banca, allegando copia della denuncia ed indicando data ed ora della telefonata effettuata al numero verde e il nome dell’operatore contattato in precedenza.

Finchè non si effettua il blocco tutti i prelevamenti e gli addebiti restano a carico del titolare. Effettuato il blocco rimane a carico del titolare una franchigia che di solito corrisponde a 150 euro, ma in molti casi i gestori di carte non fanno pagare neanche quella.

In ogni caso, se ci si accorge soltanto nel momento della lettura dell’estratto conto di utilizzazioni illecite o non autorizzate della propria carta, entro 60 giorni dalla data di ricevimento dell’estratto occorrerà inviare un reclamo scritto, con allegata denuncia effettuata alla polizia.

Come previsto dal Testo Unico in materia bancaria e creditizia, D.Lgs. n. 385/93, come modificato dal D.Lg.s 342/99 che recepiva la Racc. n. 489/97 CE, in mancanza di opposizione scritta da parte del cliente, gli estratti conto e le altre comunicazioni periodiche alla clientela si intendono approvati trascorsi sessanta giorni dal ricevimento.

Laddove venga esclusa qualsiasi responsabilità del titolare nell’uso fraudolento della carta, gli importi relativi vengono in genere riaccreditati dalla società emittente.
Da non dimenticare che lo skimming è un’attività idonea ad integrare gli estremi della figura di reato prevista dal D.L. 143/91 , conv. Legge 197/91, recante “Provvedimenti urgenti per limitare l'uso del contante e dei titoli al portatore nelle transazioni e prevenire l'utilizzazione del sistema finanziario a scopo di riciclaggio”.

L’art 12, della detta legge, rubricata “Carte di credito, di pagamento e documenti che abilitano al prelievo di denaro contante”, dispone infatti: “Chiunque, al fine di trame profitto per sé o per altri, indebitamente utilizza, non essendone titolare, carte di credito o di pagamento, ovvero qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all'acquisto di beni o alla prestazione di servizi, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da lire seicentomila a lire tre milioni. Alla stessa pena soggiace chi, al fine di trame profitto per sé o per altri, falsifica o altera carte di credito o di pagamento o qualsiasi altro documento analogo che abiliti al prelievo di denaro contante o all'acquisto di beni o alla prestazione di servizi, ovvero possiede, cede o acquisisce tali carte o documenti di provenienza illecita o comunque falsificati o alterati, nonché ordini di pagamento prodotti con essi”.

Pertanto un’ulteriore difesa per la vittima dell’illecito potrà essere quella di perseguire il truffatore in sede penale tramite sporgendo, come detto, querela e costituendosi parte civile nel giudizio.

No comments: